Buongiorno, Viandanti! È nel silenzio che scrivo. Il viale sta iniziando a popolarsi di persone che passeggiano e le prime macchine si muovono, trovando la strada ancora libera. Ieri è stata una giornata particolare: ho affidato al vento alcuni miei pensieri e, nel corso della serata, sono stato in compagnia della mia Musa. Ho anche creato musica. Il termine inglese "Dolly", "Parola di bambino", che ha ispirato la mia ultima antologia, che potete trovare qui, è ancora vivo in me, instillando il desiderio di scrivere un Movimento di una sinfonia, dal medesimo titolo, come mi era successo per la raccolta "Monolith", musica sperimentale, cui era seguito un poema sinfonico che recava la stessa definizione. Se avete tempo e voglia di farlo, potete leggere alcune mie osservazioni sulla nuova musica a questo indirizzo. Ho creato un piccolo ebook sulla genesi di "Dolly". Potete scaricarlo qui. Le mie parole si muovono insieme ai suoni che vado sperimentando lungo le linee delle partiture. Non conosco altro sistema creativo. È proprio il mio pensiero ad essere fatto in questa maniera. Ci metterò tempo a comporre la mia nuova Sinfonia, la numero 17 della mia produzione. Tutto è legato all'idea di rinascita e riconquista. Identità sana e ricerca. Bellezza e rifiuto del male. Il termine più caro, in questo momento, è vittoria. Si può imparare a vincere anche se si parte da una esperienza di sconfitta. Pian pianino, con calma, senza forzarsi, ma operando le giuste scelte per noi. Il panorama offerto dal mondo è desolante. Se uno contenesse tutta la realtà in sé sarebbe destinato al suicidio. Tuttavia, occorre conoscere l'arido vero, perché la realtà viene prima di tutto. Basandosi su questa concretezza, si può iniziare a volare. Soli. Insieme a qualcuno. Come vorrà l'individuo. Io, undici anni fa, ero totalmente solo. Avevo però ottenuto dei risultati che mi permettevano di sperare che la mia esistenza sarebbe stata nuova. Fu il periodo in cui scoprii di avere delle risorse, che intendevo sfruttare per creare il mio mondo, non quello che mi imponevano gli altri. Fu un momento di grande scoperta. Rivelai a me stesso quale uomo desiderassi essere. Con un pensiero. Una architettura ideale. Non mi restava dunque altro da fare che attuare, nella realtà, ciò che avevo in mente, per me, per i miei cari, per una vita che aveva il diritto di brillare. Come quella di tutti. A nessuno è preclusa questa opportunità. Il guaio è che molti si castrano da soli o vengono castrati senza più sognare. Sono davvero convinto, come diceva una frase che avevo letto in rete, che il mondo abbia bisogno di persone felici. Se sei felice ad infornare il pane, fallo. Se ti dà gioia ascoltare i Metallica, fallo. Fare è fondamentale. C'è un pensare se stessi e un fare se stessi. I due processi sono in costante progressione e l'uno non vive senza l'altro... Ora provo a comporre. Desideravo condividere questi pensieri. Vi auguro una domenica bella! Buen viento, Marineros!
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RoytanSono in ricerca. Non conta quanto sia forte la tempesta. Conta la speranza di farcela con le proprie risorse. Archivi
Luglio 2019
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