Salve, Viandanti! Oggi rifletto sullo scrivere. Occorre prima vivere, per avere qualcosa di autentico da scrivere, in parole, suoni, o tutte le altre forme di segni che l'uomo conosce. Io vivo una mia normalità, costituita da cose da fare, come comporre musica o lavare i piatti della sera prima. In questo, cerco di cogliere un'essenza, di godere della bellezza del riflesso di luce su un cucchiaino appena lavato, riposto nello scolapiatti. Come ho detto più volte, non sarei in grado di descrivere una vacanza in Islanda, non essendoci mai stato. Posso però ricordarmi la fragranza di una pianta di origano, in una curva della strada, per arrivare al primo piede della Calcidica. Per questo 2019, ho il desiderio che la mia Arte scintilli, ma mi dovrò dare da fare per raggiungere un obiettivo così alto. Vivo spesso nel silenzio, quando non compongo. Gli ho attribuito una valenza fondante, nella mia esistenza. Sono parte di uno sparuto gruppo di individui, che, nel mio romanzo, "Musa - Pensieri di un artista", definisco "il club dei differenti". Non cerco il plauso di nessuno. Non ambisco alla gloria. Vorrei soltanto svegliarmi in un mondo dove una carezza ad un anziano non si nega a nessuno di coloro che hanno costruito il mondo prima di noi, a volte con immensi sacrifici. Questa Umanità merita il meglio. Lo scrivo con profonda determinazione. Sogno di essere anziano e pulire il pesce davanti a casa, su un'isola greca, con la mia Musa, ancora straordinariamente bella, che mi chiama per fare colazione sulla nostra terrazza sul mare... Buen viento, Marineros!
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RoytanSono in ricerca. Non conta quanto sia forte la tempesta. Conta la speranza di farcela con le proprie risorse. Archivi
Luglio 2019
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