Buongiorno, Viandanti! Oggi rifletto un po' fra me e me. Questa estate è stata ricca di eventi, molti dei quali davvero significativi. Da un punto di vista creativo, ho concluso il labor limae del mio romanzo, "Musa - Pensieri di un artista" e ho scritto musica. Le tre composizioni musicali principali, che ho partorito, creano un ciclo, che io definirei "ciclo della maturità". Sono diventato adulto solo dopo essermi occupato fattivamente di una persona in difficoltà: mia madre, cui devo molto. Con questa assunzione di responsabilità, anche i miei segni d'arte si sono maturati, come l'uva ad agosto. Il risultato è che sono più consapevole della precarietà. Nondimeno, combatto con entusiasmo indomito per la gioia. Desidero che il mio sentiero sia bello. Intendo lottare con tutto me stesso per il bene dei miei cari. Faccio parte di una tribù che non molla mai. Ci saranno sempre camelie di cui respirare la fragranza. Continueranno a germogliare i narcisi. Una bella canzone sarà sempre un vettore di emozioni profonde. Le mani di Sviatoslav Richter sul pianoforte saranno sempre quella perfezione che spingerà ogni pianista a volersi migliorare, da un punto di vista tecnico ed espressivo. Io sento tutte queste cose. Le ritengo vere. Vivo, cercando di non affannarmi. Si correrà ancora... Vorrei che la mia realtà danzasse con me, lieta, sorridente, come fa una compagna che ti ama... Vivo su questo suolo, in un equilibrio che mi è costato fatica, lungo un nuovo sentiero, cui ho affidato il massimo del candore che potevo. Mi sento niveo. Non voglio che i miei occhi vedano qualcosa di brutto. Sono pronto a navigare. Ho allestito la mia imbarcazione al meglio delle mie possibilità. Curioso, lascio il molo. Buon vento, Marineros!
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Caro diario,
Stanno succedendo tante cose. Si manifestano accadimenti importanti, eclatanti, nella loro portata ed altri piccoli, legati al quotidiano, ma comunque veri. “La realtà prima di tutto” diceva una mia cara amica e non vedo come darle torto, alla luce di ciò che vivo a 44 anni. Sto ascoltando una mia composizione, che forse mi porterà in un nuovo luogo, o mi farà rimanere saldo nel mio habitat. Tutte le persone del mio nucleo combattono. C’è sempre qualche problema da risolvere e, proprio per questo, occorre imparare a godere della bellezza della giornata fra un ostacolo e l’altro, nelle pause, mentre si assapora un buon tè. Tutto è precario e un po’ questo mi inquieta, ma dinamiche superiori alla mia volontà dettano legge. A noi non resta che provare a navigare nel modo più sicuro possibile, rimirando il fascino di onde e tramonti… Esiste un codice, nel nostro giardino interno. Una complessa architettura che vuole venire alla luce. Dobbiamo aiutarci a modulare la nostra armonia con essa. Operate le giuste scelte, amando nei gesti quell’antica voce, non possiamo far altro che sperare di star bene. Alle volte mi chiedo: “Sto facendo tutto bene?” e mi rispondo: “Mi sto sforzando di essere il meglio che posso”. Ognuno ha il diritto di tentare di essere ciò che è nelle sue possibilità, nessuno escluso. Io so di aver imparato ad amarla questa mia vita, che ho costruito dalle fondamenta all’ultimo particolare delle tegole del tetto. Ora sono curioso di vedere dove porterà questo sentiero intrapreso 10 anni e mezzo fa. Buon vento, Marineros! |
RoytanSono in ricerca. Non conta quanto sia forte la tempesta. Conta la speranza di farcela con le proprie risorse. Archivi
Luglio 2019
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