Eravamo stanchi, quel giorno, al fiume. Tu inquadrasti l’ultimo raggio di Sole al tramonto ed io ti guardai mentre scattavi la foto. Un mondo fatto di ingiustizie chiudeva una nuova giornata e noi eravamo lì a sperare in un domani migliore. Quanta strada fatta insieme… Quanto amore per resistere alla barbarie… Rapporti sado-masochistici trionfavano ovunque, noi dovevamo difenderci con il nostro equilibrio e la consapevolezza dei nostri Sé buoni. Non ci attendevamo che tutto sarebbe collassato. Il vivere comune era violento. I pensieri della gente erano dissoni. L’alterità devastata. Non era rimasto in piedi nulla. Il cammino dei distruttivi una marcia trionfale. Mi sorridesti, al fiume. Eravamo davvero stanchi di sopportare un mondo volto alla devastazione. Non c’era traccia di speranza. I normali si erano impossessati di ogni zolla. A noi non restava nulla, se non il nostro piccolo spazio vitale che dovevamo proteggere da ogni attacco, specie dal fuoco amico, che era il peggiore. Radio Tirana trasmetteva “Hey You” dei Pink Floyd. Non ci restavano che i ricordi di un mondo sano. La psicosi dilagava sovrana. Ormai era tutto lecito, anche schiacciare un essere umano come uno scarafaggio. Noi non credevamo ai nostri occhi. Parole violente tranciavano le nostre orecchie. L’atmosfera era mortifera. Nonostante ciò, tu continuavi a scattare foto al tramonto sul fiume, perché non hai mai smesso di credere nell’Umanità ed il suo riscatto. Ero fiero di te, quella sera al fiume, perché non ti sei mai piegata ai diktat del regime e non hai mai cessato di sperare che un giorno potessimo essere tutti liberi dal male e sereni.
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AutoreIn questa era di menzogne, proiettate su scala mondiale, sono necessarie parole autentiche. Questo è il mo messaggio al mondo per una rivoluzione pacifica che ci conduca ad una Nuova Era di Luce. Archivi
Aprile 2023
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