TANNHAUSER - I PIONIERI DELLA NUOVA ERA DI LUCE
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1. My lady's breast - portrait of an invisible (definitivo)

1/29/2023

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Roytan · 1. My Lady's Breast - Portrait Of An Invisible
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Era il Maggio 2020, in Italia c’era il lockdown, il Covid imperversava, i nostri politici non rispondevano con iniziative adeguate e si viveva tutti separati, ognuno nella propria casa, col terrore di un virus letale. A pensarci ora, a distanza di quasi tre anni, la sensazione che mi avvolgeva era strana, quasi irreale. Vivevamo nell’angoscia di un nemico invisibile, sarebbe stato logico potersi affidare alla classe dirigente, alle sue risorse e alla capacità di risolvere i problemi occupandosi seriamente del benessere delle persone, ma eravamo costretti a sperare contro ogni evidenza, che, invece, ci diceva che quello era un grosso guaio, dal quale non si sapeva bene come saremmo venuti fuori, se e quando, soprattutto, percependoci dannatamente soli, impauriti ed affranti. Il terrore della morte serpeggiava nei nostri cuori. La Tv ci esortava a resistere un po’ ed ancora un po’, fin quando le cose non si fossero messe a posto, sebbene non si intravedesse uno spiraglio di luce. Ci obbligavamo all’ottimismo, per non perire. Avevamo perso tutto, eravamo prigionieri, ma non ce ne rendevamo conto, e, con uno stato carceriere, sarebbe stato opportuno accettare la realtà, cercare pace e adeguarci a quell’ordine di cose, sebbene avvertissimo che fosse anomalo, dacché, a parte il comando di restare a casa, non si scorgevano altre strategie applicabili. Avevamo perso le nostre libertà costituzionali, in quel frangente e nessuno conosceva il futuro. Fu una sensazione alienante fare il pane e sperare che una risoluzione del problema potesse riguardare tutti noi, per condurci verso un futuro radioso. Le notizie dal mondo narravano di una pandemia mortale, ci si diceva di stare molto attenti, nonostante fosse davvero difficile capire cosa stesse realmente accadendo in tutto il pianeta: ci si trasmetteva solo che, se non fossimo stati più che attenti, saremmo morti tutti, dopo essere stati intubati in un qualche reparto di Intensiva, in chissà quale ospedale. Quella che avvertivamo tutti era pura angoscia. Una mattina, dopo aver preso il mio caffè, con lo sforzo di mantenere una mia normalità, che ho sempre avuto, in fase adulta e che amo davvero, mi misi a leggere, ma, d’un tratto, il mio pensiero venne rapito dalla presenza, nella mia testa, di alcuni suoni di Chopin. Me li canticchiai. Era come sentire in me Richter al pianoforte che suonasse quella successione di note, da una qualche registrazione che avevo in un CD sulla mia mensola. Era una forte immagine sonora, tanto da farmi interrompere la lettura di quell’articolo di giornale. Poi andai alla tastiera ed eseguii quel passaggio romantico. Quella manciata di note era l’apertura di un capolavoro del genio polacco. Era intensamente pregna di lirismo. Quando ero adolescente e vivevo con mio padre, studiavo flauto traverso al conservatorio, avevo il pianoforte in casa e mi cimentavo nello studio di un Notturno di Chopin, insieme ad alcuni Preludi e Fughe del “Clavicembalo ben temperato” di Bach, quindi posso affermare quanto fortemente, fin da giovane, Chopin abbia fatto parte della mia vita, ritenendolo il non plus ultra della letteratura pianistica. Quella mattina, suonai alcune note alla tastiera, ci riflessi, le assaporai e analizzai il loro costrutto. Avevano già in sé, nonostante il piccolo numero di suoni, una meravigliosa atmosfera musicale. Volevo anch’io, in una mia nuova composizione, quella stessa densità di Chopin, per esprimere compiutamente il mio stato d’animo, la condizione di un uomo che desiderava che l’Umanità tornasse a sorridere spensierata. Quel pathos, e quella sublime forza evocativa erano in me, dovevo solo rappresentarli in una partitura, con segni belli, processo non sempre facile da attivare. Agognavo, in quella frazione di tempo caratterizzata dal lockdown, che la mia nuova musica potesse superare i limiti fisici della mia abitazione, per giungere nella dimora della mia fidanzata, la cui mancanza sentivo terribilmente, sebbene noi due ci facessimo coraggio tutte le sere al telefono, sperando che quell’incubo fosse terminato presto e che, come per magia, ci fosse restituita la nostra esistenza piena di sogni da realizzare, che ci era stata brutalmente scippata. Avevo già in testa, dopo aver eseguito quelle note, una tonalità: Re diesis minore. C’era un accordo di sesta napoletana, con cui iniziare, per sentirmi vicino alla musica di Chopin che aveva originato quella mia visione musicale. Ragionai. Trovai le note di quell’agglomerato accordale, in quella tonalità, che mi era tanto cara, avendo io scritto molto spesso, negli ultimi anni, in Re diesis minore. Le suonai. Analizzai l’accordo. Era bello, il suo effetto davvero nobile. Lo arricchii con una nota in dissonanza, la settima della fondamentale e rimasi ad ascoltarne l’eco nella stanza, che mi mosse subito alla sensazione che quello avrebbe potuto essere l’Incipit di un gran bel lavoro nuovo, che oggi porto all’attenzione del mondo. Avevo un accordo, che mi era stato ispirato dal grande maestro della letteratura pianistica, avendo io l’intenzione di rendere quell’insieme di suoni un accordo chiave. Lo scrissi, sul quaderno pentagrammato, osservandolo nella sua apparente linearità. Mi alzai, per andare a bere un sorso di caffè. Tornai nel mio studiolo e provai a dare un proseguo a quell’accordo. Provando e riprovando trovai altri tre accordi, con una costante: la nota della voce del soprano avrebbe dovuto essere sempre Re diesis, per creare un pedale, nel registro acuto. Così scrissi tutto e risuonai la successione. Avevo davanti ai miei occhi l’origine di “My lady’s breast - Portrait of an invisible”. Il brano nacque con la successione di accordi scritti per pianoforte, ma, quasi subito, ebbi l’intuizione di creare un pezzo sinfonico, con quelle note, che affidai agli archi. Da lì, poi, cominciai a lavorare, con lena, ad un brano che mi sembrava davvero bello. Ad un certo punto, dopo giorni di composizione e labor limae, considerai l’opera conclusa e la archiviai, con l’intenzione di riascoltarla successivamente. A distanza di mesi, dopo essermi tornata in mente, la riascoltai e decisi di arricchire il tessuto con nuove strutture armoniche ed ancora più tardi iniziai a scrivere una successione di pezzi che, insieme al primo, “My lady’ breast - Portrait of an invisible”, potessero costituire un poema sinfonico, che così è nato, in due anni e mezzo di impegno, col titolo omonimo di “My lady’s breast”, diviso in 6 parti. “My lady’s breast - Portrait of an invisible” è il tema originario, quello scaturito dall’analisi di un accordo di Chopin, e reca il termine “Invisibile”, perché io, durante il lockdown, mi sono sentito senza rappresentanza e ho potuto far leva solo su me stesso e l’amore della mia Compagna. “My lady’s breast - Second chance” è dedicata alla rinascita. Un uomo nasce, poi rifiorisce nell’esatto momento in cui si rende conto dell’importanza della propria vita, trasformandosi in se stesso in modo definitivo. Io quel frangente l’ho vissuto 15 anni fa, quando conobbi la mia Compagna. “My lady’s breast - Ocean”, nasce da una riflessione su quanto questa esistenza sia un grande mare. “My lady’s breast - Althea, the center” è un inno alla Cura che tutto interpreta e tutto sana. Nessun uomo può vivere senza attuare l’adeguata cura verso quegli aspetti di sé che lo fanno soffrire. La Cura è conditio sine qua non. “My lady’s breast - Isle of Beauty”, perché l’amore è l’isola di Bellezza. “My lady’s breast. Nihil. Hecatomb and Awakening”, invece, è la conclusione. Ci stiamo avvicinando al valore 0, al niente, in una Ecatombe davvero mostruosa, che uccide la psiche delle persone, ma che, a molti, ha permesso di risvegliarsi, per sempre. Individui non omologabili, sempre attenti e in allerta, combattono le malie del Potere con intelligenza, senza mai scendere a patti col padrone dell'Universo di turno, innalzando un canto nuovo verso la Bellezza della vita, che è il bene primario dell’esistenza di tutti. Questo poema sinfonico intende essere rivoluzionario, militante, ardimentoso, per il futuro, per la gente, per l’amore… Scrivo da 15 anni, da quando la mia Compagna mi ha reso capace di avere una Musa ispiratrice. Vorrei che il mondo fosse un posto più giusto, piuttosto che un regno dove prospera un modo di fare insano. Il primo brano della successione, intitolato “My lady’s breast - Portrait of an invisible” reca il sottotitolo “The day”, dacché l’attimo in cui un invisibile diventa una Persona è il giorno n. 1 della vera esistenza, che inizia con l’identità e l’amore. L’indicazione del metronomo è: “Andantino, con vera passione. L’attimo della rivelazione del proprio vero Sé, in rapporto con l’altro, bpm = 88”. Il sottotitolo “The day” rappresenta il giorno in cui scopri di amare una persona incondizionatamente e di non essere più solo. “My lady’s breast - Portrait of an invisible” nasce da un accordo di sesta napoletana ed è concepito, nel suo TEMA A, come successione di 8 agglomerati accordali con una nota comune alla voce più acuta. Il TEMA A viene eseguito da 15 voci diverse. La nota comune nella voce più acuta è come se fosse un Leitmotiv, un motivo conduttore, una costante melodica. Il brano dura min. 19:46 ed è una costruzione modulare. Il TEMA A e le sue trasformazioni successive sono di carattere elegiaco, comunicano la nostalgia della distanza dall’oggetto amato, sono cariche di pathos, dacché intendono comunicare una totalizzante adesione alla partitura musicale, e rappresentano una comunicazione che avviene sottovoce, in un mondo di frastuono. Le dinamiche, dal pianissimo al forte, garantiscono una miriade di colori diversi, che permettono, ai suoni, di essere variopinti. Le armonie intendono comunicare uno stato d’animo di struggimento. È il lavoro orchestrale che mi rappresenta meglio, nella sua progressione. Io credo di essere diventato una persona migliore, dal primo lockdown in poi, perché? Perché ora io ho gli occhi aperti e non mi può spaventare vedere il fondo dell’abisso, sperando che questa Umanità trovi la via per stare bene ed essere felice, amando ciò che si fa e dedicandosi alle proprie passioni, dacché siamo tutti in cammino, cercando di trovare il miglior sistema per vivere tutti come fratelli.

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Annichilire

1/11/2023

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​Ho letto molto, in questi ultimi anni caratterizzati dalla pandemia, per rendermi conto di ciò che stavamo vivendo, dacché la portata degli eventi che stavamo affrontando mi è apparsa quasi subito uno spartiacque ed io avvertivo l’urgenza di capire quali fossero le dinamiche dominanti degli accadimenti, sebbene avvertissi che qualcosa, nell’analisi, mi sfuggisse. Mi sono informato, cercando fonti attendibili, che mi pareva rifiutassero di comunicare menzogne. Più leggevo e maggiore era la mia convinzione che tutto fosse incentrato su una grande bugia, atta a far perdere il senno alle persone e ridurle in schiavitù. Mi sono convinto che da una grande menzogna derivasse poi tutta una serie di piccole bugie quotidiane, per sovvertire l’ordine naturale dell’esistenza degli individui ed instaurare un nuovo ordine mondiale, che di umano non avesse più nulla. Ogni giorno viene diffusa, ancora oggi, una nebbia che non permette di vedere oltre. Ogni giorno ci intossicano. Ogni giorno, di questa bugia, si muore, per mille ragioni diverse, non ultima la perdita di senso che molte persone avvertono, facendole soffrire. Io non sono nella condizione di sapere cosa voglia la gente, ma credo che desideri vivere bene, coltivare le proprie passioni, vedere il frutto buono del proprio lavoro e vivere in armonia con le persone da amare, ma c’è una forza malevola che tutto ciò non lo vuole permettere. Questo potere perfido è la somma di tutte le intelligenze volte al male che abbiamo sul pianeta, dotate di ogni sorta di potere, da quello economico a quello militare, che hanno deciso di marciare compatte verso un unico grande obiettivo. Si sono uniti. Hanno fini comuni. Vivono per sbaragliare l’Umanità. Non glielo possiamo permettere. Giorno dopo giorno, si affievoliscono le possibilità di una Rivoluzione sana, ma è questo il tempo per provare ad immaginare un altro tipo di sistema capace di garantire alle persone una vita degna. Non ci sarà una seconda frazione di gioco. Gli individui contro i quali dobbiamo creare una Rivoluzione pacifica sono esseri irrisolti, che ormai non si possono più recuperare. La loro è una psicosi gravissima, conoscono solo rapporti di forza, operano il male, odiano. Già, ci odiano. Odiano la possibilità che ha una persona di vivere felice anche nel poco. Vogliono distruggere quella prospettiva di vita. Basta un filo di luce per squarciare le tenebre. Noi dobbiamo essere quella porzione di luce. Gli uomini malvagi sono sempre esistiti, ma non si può lasciare loro la scelta di decidere le sorti dell’Umanità. Hanno perso il senno. Sono persone brutte e potenzialmente devastanti. Non devono vincere. Il Genere umano è sotto attacco. I pezzi si muovono pazientemente lungo la superficie della scacchiera, però noi sappiamo cosa è bello e buono. Ci interroghiamo quando il messaggio di una bugia ci giunge e abbiamo la strana sensazione che quella informazione sia fasulla, pur non avendo ancora un costrutto razionale che ci confermi la sua mendacia. Molto spesso, il tempo e l’analisi ci attestano quanto quella fosse proprio una bugia, che fa male, distoglie dai nostri veri obiettivi, avvelena. Noi abbiamo sempre riconosciuto il Bene. Sappiamo tutti quanto uno schiaffo sia diverso da una carezza. Non dobbiamo lasciar entrare il male, che si insinua nella nostra mente causando malattia e disperazione. Sono troppe le persone già in sofferenza per questa psicopandemia. Ci odiano, sì, è vero. Ci odiano perché rappresentiamo una vita possibile. Un sogno che diventa realtà. Il viaggio di una Umanità che può essere felice, per la sua capacità di andare oltre. Creare. Immaginare. Costruire. Questo è un regno di Bellezza. La Terra è meravigliosa. Ogni bambino che nasce è un’opera d’arte. Non possiamo lasciare tutto in mano a degli squilibrati. Una società morente si valuta dalla decadenza dei propri costumi, e qui siamo già andati oltre. Crollerà questo magnifico Occidente del profitto dio di tutto. È sempre la stessa guerra intrapsichica fra Bene e male. Si celebra ogni giorno, nella mente di tutti. Se vinceranno loro, l’Umanità vivrà nelle tenebre del male per sempre. La posta in palio è altissima. È la nostra stessa vita e quella dei nostri figli e nipoti. Penso ci abbiano sottovalutato, loro, con i loro strepitosi mezzi di informazione. Penso che non possano conoscere la tenerezza di una nonna che accudisce il proprio nipotino e questo sarà il loro più grande errore, perché l’amore non si compra. Lo sguardo innocente di una ragazza che passeggia con il proprio fidanzato non si può barattare con tutto l’oro del mondo. Il sorriso che ha un padre quando scrive a suo figlio lontano non si può annullare. Sono scaltri, ma non hanno intelligenza emotiva, né empatia e di fronte ad un atto d’amore incondizionato, semplicemente, non capiscono. Credono che tutto si possa comprare, ma l’Umanità vera non è in vendita. Molti di noi hanno visto il male. È un mostro polimorfo perverso che divora. Non si può nutrirlo. Sarebbe il nostro ultimo errore. Nessuno poteva immaginare all’inizio del 2019 che si sarebbe scatenata, a livello globale, una emergenza come quella del Covid. Il modo in cui l’hanno gestita è criminale. I loro intenti erano delittuosi. Il loro piano patologico. Ci vogliono togliere tutto. Ora ci dicono anche di mangiare gli insetti. Si divertono a giocare con le nostre vite, che, per loro, non hanno alcun valore. Quante persone stanno male per colpa di questa situazione… La malattia mortale è la disperazione e loro stanno facendo leva su quella. I loro strumenti di persuasione si sono affinati nel tempo, diventando finissimi, frutto di un’astuzia senza pari. Hanno sedotto gli avidi, con la favola della ricchezza facile, il mito del sogno americano, traviando le menti. Ora sono in una posizione di forza, ma l’altra parte del mondo si sta svegliando. Solo gli occidentali rimangono sotto ipnosi. È una guerra. Questo è un tempo di grande crescita. Io stesso credo di aver lasciato alcune posizioni nella mia vita, per giungere ad una visione più ampia, più bella. Scrivo per non dimenticare. Voglio ricordare cosa io abbia imparato da questa carneficina mondiale, che fa impazzire la gente, con il rischio di non recuperarla più. Oggi i bambini sono andati a scuola. È per loro che lottiamo. Un essere umano sa quando sta bene. Glielo comunica il suo corpo, glielo comunica la sua mente con pensieri belli. Tutto questo non può finire. Questa Umanità non può finire. Questo viaggio deve continuare. Una società sana isolerebbe gli irrisolti, magari obbligandoli alla cura. Qui, invece, in pieno delirio, individui insani governano il mondo alla rovescia, dove i sani si ammalano e devono curarsi e gli psicotici spadroneggiano. Siamo molto lontani dall’essere una società giusta, equa, retta. È che le malie delle tenebre sono suadenti e seducono molti. Andrebbero obbligati alla cura, sì. Esonerati da qualsiasi pubblico ufficio. Posti nella condizione di non danneggiare nessuno, invece guidano le nazioni, con una narrazione sempre più distorta e distopica. Sono il cancro dell’Umanità, ormai in metastasi. Ogni giorno, un fornaio fa il pane. Lo fa con amore. Lo fa perché il suo è un lavoro indispensabile. Ogni giorno, un musicista si sveglia e suona la sua ora di tecnica. Lo fa perché il suo lavoro è indispensabile. Ogni giorno, una maestra insegna ai bambini, nella speranza di accendere in loro la scintilla della curiosità e della conoscenza. Queste cose non sono in vendita. Ci hanno mosso guerra. È in noi la capacità di stagliarci contro questo pandemonio. Noi siamo l’Umanità e abbiamo tante risorse. Non possiamo arrenderci ad un piano di sterminio dell’intelligenza. Loro vogliono toglierci tutto. Non c’entra il denaro, il potere smisurato, è qualcosa a che fare con la bramosia cieca di controllo: devono poter determinare cosa fa la gente. Cosa vede. Cosa mangia. Come si veste. In questo senso hanno una smodata fame ed è lì che vogliono arrivare. Il controllo totale è già in atto. Ci vedono come sudditi non pensanti. Ci vedono come schiavi. Solo noi possiamo opporci con la nostra intelligenza. La nostra creatività. Il nostro pensiero incantato rivolto alla Bellezza… E pensare che il nostro pianeta è una fonte costante di ispirazione, siamo circondati dalla Pulcritudine, la sentiamo scorrere nelle nostre vene. Non possiamo abbandonare il campo. Non possiamo rassegnarci. Non possiamo smettere di sperare che qualcosa di meraviglioso possa accadere. L’Umanità, nei momenti di massima disperazione, ha sempre avuto il coraggio di rialzarsi. Noi possiamo marciare compatti verso l’obiettivo di una società finalmente sana. Ne abbiamo il diritto. Non ce lo può togliere nessuno. Scrivo per ricordarmi da dove sono venuto e dove sto andando. Scrivo per non dimenticare quale sia stato il percorso che ci ha condotto fin qui. Scrivo per amare la possibilità sempre presente di poter essere nuovi, mantenendo la stazione eretta e osservando il mondo con uno sguardo pulito. Non saprei fare altro. Non voglio fare altro. Sono un cantore. Inneggio alla Bellezza, che è insita nella carezza di una madre a suo figlio. Ci vogliono infelici. Depressi, malati, nel corpo e nella mente. Non possiamo permetterglielo. Io voglio vivere bene. Operando scelte che producano il mio bene e quello delle persone che mi sono accanto. Voglio vivere. Al mondo, ce ne sono tanti come me. Un mondo sano ci aspetta. Cosa aspettiamo a corrergli incontro? Non facciamoci influenzare: noi sappiamo già cosa è giusto fare. Facciamolo, ogni giorno, appena svegli, grati di avere un giorno in più per rendere omaggio alla Bellezza che tutto permea. Sono fiducioso. Non smetterò di augurare alle giovani generazioni il meglio. Un mondo sano è già nelle nostre menti, costruiamolo insieme adesso!

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    In questa era di menzogne, proiettate su scala mondiale, sono necessarie parole autentiche. Questo è il mo messaggio al mondo per una rivoluzione pacifica che ci conduca ad una Nuova Era di Luce.

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                          • Ocean
                          • Copertina Sinfonia n. 3
                          • Pulcritudine
                          • Della Sinfonia n. 3
                          • I suoni insieme
                          • Intorno all'opera "Symphony n. 3. Ocean"
                          • Symphony n. 2 "Felsina"
                          • Symphony n. 1 "Inter Amna Nahars"
                          • È nata la mia prima Sinfonia!
                          • Impressioni sulla Sinfonia
                      • Reflections of Beauty >
                        • Per un Amico.
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                      • "Awakening" è on line! >
                        • Il Video "Awakening"
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                        • Pulcritudine
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                        • La storia di "Awakening"
                        • Il fine di "Awakening"
                        • Fine di una scrittura
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