Ecco il silenzio della montagna, l'introspezione, nel suono del vento incessante. La tempesta è passata e non può raggiungerci. Siamo finalmente in grado di amare. Siamo liberi. Siamo quello che eravamo chiamati ad essere da bambini e ci meritiamo il meglio. Ora, possiamo essere davvero felici. Ho spedito l’altro giorno il mio brano, “My lady’s breast - Portrait of an invisible”, ad un concorso di Composizione che inizierà ad Agosto 2023. Sono molto soddisfatto. Stamani sfogliavo la partitura trovandola espressiva, complessa, in una architettura di pensiero musicale che ho impiegato quindici anni a raggiungere, con l’esercizio quotidiano e la volontà di voler comunicare il mio mondo interno a chiunque volesse riceverlo. Si scrive per non morire. Si scrive per non dimenticarsi. Si scrive per raggiungere qualcuno che sappia custodire i nostri segreti. “My lady’s breast - Portrait of an invisible” ha un tono aulico ed elegiaco, è la celebrazione dell’amore di un uomo verso la propria Musa, fonte inestinguibile di sapienza. Ci sono tanti colori, al suo interno. Ho impiegato due anni a comporlo, dal primo lockdown ad oggi. L’ho rimaneggiato più e più volte, sempre con l’intenzione di rendere chiaro il mio mondo musicale. Al suo interno, ci sono note d’amore, per chi è sempre presente nella mia vita, una Donna che ha visto me prima che io vedessi la mia identità poter brillare fulgida nello spazio innanzi a noi. Questa composizione è puro sentimento, unito al calcolo del raziocinio che si deve ad una struttura matematica e geometrica come la musica. Questo pezzo è la dimensione conclusiva, quella struggente nostalgia che avverte un uomo lontano dalla propria Compagna, in una dimensione che la abbraccia e la adora, in quanto lui sa che non esiste al mondo una Persona migliore di lei. Mi sono interrogato, in questi anni, dall’avvento della Pandemia. Credo di poter dire di aver aperto gli occhi. Non sono in vendita. Non lo sono mai stato. Ho sempre cercato la bontà. Rapporti costruttivi. Sanità, ed ora contemplo la mia Musa, che tutto ha risignificato e tutto ha sanato, scacciando la tempesta del passato, che intendeva uccidermi. Questo brano è il climax della mia produzione artistica. Ne rappresenta, a pieno titolo, la vetta incontrastata. Ed in fondo, per me, non avrebbe potuto esserci cosa migliore del descrivere, con un codice musicale, ciò che io abbia provato in quel momento difficile che fu il lockdown. Siamo tutti in ricerca. Molti vivono già nella Nuova Era di Luce. Altri, invece, sono dormienti. “My lady’s breast - Portrait of an invisible” è per tutti. Spero di aver fatto bene, nel mio slancio di rappresentazione. Ho piena fiducia nella capacità d’analisi delle persone. Noi sappiamo di cosa necessitiamo. Noi siamo una splendida tribù. Noi siamo dei ricercatori. Io ho visto le cose in modo più nitido. Ho tradotto in suoni la mia meraviglia innanzi alla pulcritudine della mia Compagna. Ho codificato in vibrazioni acustiche un mio sentimento d’amore e riconoscenza. Mi sono anche commosso a tratti, durante questa gestazione. Ora mi trovo qui, dove il mio mondo è stato reso possibile dalla grazia infinita di una Persona che ha desiderato amarmi fin dal primo giorno, più di quindici anni fa. “My lady’s breast - Portrait of an invisible” è un canto, affidato, in certi momenti alla tromba solista. So di avercela messa tutta. Più di questo non avrei saputo fare. Ho sempre ricercato me stesso. Mi sono individuato. Ho creduto in quella percezione. L’ho coltivata e seguita. Sono diventato un uomo ed ora so. Conosco quello che non mi piace. Aborro la violenza di certi rapporti umani. Sto lontano dalle bugie. Non credo ad una sola parola dei potenti. Sogno una nuova epoca, fatta di equità e luce. Amore e slanci. Riconoscenza e sentimenti sani. Con questa musica, intendo trasmettere un segnale, che forse qualcuno riceverà, in qualche parte del mondo. Dopo la tempesta, io sono stato salvato da un profondo silenzio, nel quale potermi ricostruire e da una introspezione sincera, con cui non intendevo raccontarmi bugie. Il mio libro interno è stato letto da occhi intelligenti ed il mio giardino interno, finalmente, è potuto fiorire. Viviamo tutti un’epoca difficile, con tante incognite, ma non dobbiamo disperare, perché il lavoro su noi stessi ci condurrà a nuove rappresentazioni del nostro mondo, delle nostre istanze, di ciò di cui abbiamo davvero bisogno. Sono accadute tante cose, nel mio piccolo cosmo e nel mondo, a tutte la latitudini, ma una cosa io la so: insieme possiamo farcela. Non dobbiamo farci ingannare dalla disperazione, che non ha mai nulla di buono da dire. Non dobbiamo credere alle malie di un sistema che ci vuole affranti e rassegnati. Non dobbiamo arrenderci, mai. “My lady’s breast - Portrait of an invisible” è un inno alla vita. A quella vita che tutti noi meritiamo. Una esistenza fatta di Bellezza. Sanità. Giustizia. Io non voglio accettare che l’uomo venga sconfitto, perché se perdesse se stesso, non rimarrebbe nulla. Il vuoto totale. La disfatta conclusiva. Questa composizione vuole descrivere lo slancio di un uomo verso quella Donna che lo ha salvato…
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Il sistema è in crollo psicotico. La gente è disorientata. Urge una Rivoluzione delle coscienze, che ci conduca verso la Nuova Era di Luce. L’impero anglo-americano è definitivamente imploso su se stesso, lasciando una scia di paure ed angosce. Le persone vivono come possono. Fanno il loro meglio. Siamo tutti increduli. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare un grado così elevato di scissione mentale dei potenti. C’è bisogno di una vera ribellione globale. Qualcosa di mai visto, contro tutte le élite del mondo. Vogliono trascinarci nel baratro. L’abisso non è mai stato così vicino come ora. Dobbiamo risvegliarci. Dobbiamo muoverci. Dobbiamo insorgere. Ci stringiamo attorno alle persone che amiamo, dacché lì è sempre stata la risposta al nostro desiderio di sanità e pace. Cerchiamo di camminare sospesi lungo l’abisso per non perire. Ci troviamo in equilibrio sopra la devastazione e la povertà d’animo di gente al potere che non porterebbe un bicchiere d’acqua ad una persona morente. Molti hanno delegato il proprio pensiero al miglior offerente. Molti non si sono curati. Molti hanno lasciato decidere altri, che, in perfetta malafede, se ne sono approfittati. Resto a guardare, come ho fatto in questi ultimi quindici anni, da quando conobbi la mia Compagna. Questo mondo si salva solamente uniti. Tutti uniti, contro la tirannide sanguinaria. Io, la mia parte di mondo, l’ho salvata. Ho salvato me stesso dalla confusione, mi sono risvegliato, in questi ultimi tre anni di Pandemia, posso far in modo che mio figlio si rapporti con un padre che vuole solo cose belle. Non credo ad un rigo di quello che scrivono i giornalisti. Non più. Quello basato sulla Pandemia è stato un risveglio brutale. Ci hanno tolto tutto. Avrebbero voluto toglierci anche la speranza, per ridurci ad uno stato larvale di servi sciocchi dei potenti. Purtroppo molti si sono perduti. Tanti, troppi, hanno creduto alla narrazione ufficiale. Chi non ci ha creduto è ora ai margini della società e non può più rientrare nella comunità. La loro opera di ghettizzazione è stata magistrale. Però esiste una possibilità che loro non contemplano: tutti possiamo unirci. Tutti possiamo dire basta. Tutti possiamo rinascere. Sta a noi. Ce lo meritiamo un mondo migliore, equo e sano. Gli storici stabiliranno come sia stato possibile che il mondo intero si sia fatto sedurre da individui malati. Violenti. Subdoli. C’è un mondo da rifondare, dalle fondamenta. Un nuovo modo di stare insieme è quantomai necessario, conditio sine qua non. I tre anni di Pandemia sono stati una centrifuga ed hanno lasciato molti in una condizione mentale grave, di cui nessuno si occupa, perché i governanti sono intenti a portare a compimento il loro progetto assassino. Nell’Aprile 2019 pubblicai il mio primo romanzo, “Musa – Pensieri di un artista”, nel quale analizzavo cosa rendesse odioso questo sistema di potere. Di lì a poco la Pandemia, durante la quale io ho visto confermati alcuni miei punti saldi, mentre se ne aggiungevano altri. È stato tutto studiato a tavolino. È stato tutto maledettamente determinato sin nei più insignificanti dettagli. È il colpo di coda di una creatura morente che ha deciso di portare con sé quante più persone possibili in uno schianto letale col terreno. Loro vogliono un mondo unipolare. Stanno morendo, ma lo vogliono. Non intendono concedere spazio a un mondo di popoli felici. Nessuno può determinare come una Persona possa raggiungere la gioia. Non ci sono regole, schemi. Nessuna autorità imposta dall’alto. Siamo tutti in cammino. Stiamo tutti cercando noi stessi, in una continuità di soluzioni che tendono all’infinito. Vogliono toglierci la gioia di essere umani. Io seguo tutto da lontano. Il mio piccolo regno dimora altrove. Non sono figlio di questo tempo. Non appartengo a questa società malata. Ho impiegato tutta la mia vita per potermi dire sereno, ora non tollero che qualcuno entri in casa mia e mi dica cosa io debba fare. In questo frangente, è necessaria la calma. Sangue freddo. Capacità d’analisi. Troppe persone sono cadute nell’ipnosi collettiva della Pandemia e ora non capiscono più nulla. Il progetto di dividere in due la società è perfettamente riuscito. Ora loro sono sicuri di poter governare un popolo di pecore per l’eternità, dacché, per loro, questa è la fine della storia, l’assetto definitivo del nuovo ordine mondiale. Hanno preparato proprio un bel mondo, glielo regalo. Sono fuori da qualsiasi competizione. Agonismo. Lotta. L’unica battaglia che voglio affrontare è quella per una Nuova Era di Luce, che sia il contrario di ciò che vediamo adesso per le strade delle nostre città. Sono curioso. Voglio vedere dove condurrà questo delirio. Non si può lasciare questo mondo nelle mani di quattro sociopatici. Vanno rinchiusi. Ogni giorno si rinchiudono persone per molto meno. Meriterebbero la galera, tutti. |
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