52 e 0.9
Attendeva di sapere quale fosse il suo stato di salute da tre mesi, e aveva un fondamentale appuntamento con le analisi del sangue il primo Settembre 2022. All’inizio, non ci pensava poi troppo, preso dalla sua creatività e dal meraviglioso rapporto con la sua Compagna, che lo amava da quattordici anni. Poi, però, la data del prelievo si avvicinò e lui cominciò a immaginare scenari in base alle sensazioni che riceveva dal suo corpo. Giunse il grande giorno, si recò in ospedale e fece il prelievo del sangue, in un trambusto generale, dopo aver atteso per un’ora il suo turno. Tornò a casa, e dopo aver composto una melodia si preparò il pranzo. Il giorno dopo, lui era certo sarebbe arrivata la risposta delle analisi sul suo fascicolo sanitario, aprì la mail del suo Mac e si mise in attesa. Ogni volta che giungeva una mail, controllava che non fosse quella desiderata, mentre la suspence aumentava. Era in uno stato febbrile di controllo, quella mail sarebbe dovuta arrivare e lui l’avrebbe aperta con trepidazione. Nel tardo pomeriggio la mail giunse, lui lesse l’oggetto e andò a sciacquarsi il viso in bagno. Aveva le pulsazioni del cuore in gola e gli tremavano le mani. Si disse: “Calmati!”, ma quello stato di tensione adrenalinica si sarebbe potuto risolvere solo leggendo il referto medico allegato alla mail, in un frangente solenne di rivelazione, grazie al quale avrebbe affrontato la verità, senza infingimenti. La sua concentrazione si sarebbe diretta quasi esclusivamente, in una fase iniziale, verso due valori del sangue, quelli centrali per la sua vita. Aprì l’allegato. Lo scorse velocemente. Trovò il primo dei due valori: 52, che andava bene. Poi il secondo: 0.9, che era ottimo, e, a quel punto, poté tornare a respirare, dacché egli aveva vinto. Le pulsazioni scesero, il tremore alle mani passò e lui cominciò a elaborare pensieri gradevoli, sorridendosi. La scarica di adrenalina cedette il posto a più rassicuranti neurotrasmettitori. “52 e 0.9” si ripeté mentalmente mentre sorseggiava un bicchiere d’acqua per ristabilire il corretto funzionamento del suo corpo in fiamme dopo la tremenda attesa e quei due numeri gli cominciarono a piacere davvero molto, perché comunicavano che lui era stato bravo, coscienzioso e attento, capace di dedicarsi a se stesso con intelligenza ed amore. Era stata una battaglia, fra sé e la sua volontà, aveva fatto delle rinunce e si era ascoltato molto. Aveva ancora un approccio muscolare alla realtà, sul quale avrebbe dovuto lavorare, se voleva essere più pacifico, ma la prova era stata ampiamente superata… Aprendo quella mail aveva deciso di affrontare il proprio destino. Era stato sempre un guerriero, aveva sanguinato molto, con ferite quasi mortali. Era quella la sua forma mentis: lottare e non avrebbe mai rinunciato a quella tensione dell’anima, ma era giunto il momento di solcare i mari con più leggerezza e in superficie, senza sprofondare negli abissi. Voleva vivere. Era sulla soglia dei cinquant’anni e bramava una esistenza fatta di Bellezza, calma e piacevoli sorprese. Aveva accanto a sé una Donna sublime, dal fascino lirico e disarmante. Avrebbe combattuto per i suoi cari, evitando di perire. Non avrebbe permesso più a nessuno di alterare il suo stato di benessere. Non lo poteva tollerare. “52 e 0.9” continuava a ripetersi per farlo diventare reale. Ancora non ci credeva. Corse a rileggere i valori, per avere la certezza matematica che fossero corretti. Quando realizzò che fosse tutto vero, venne rapito da una subitanea sensazione di piacere profondo che nessun favoloso conto in banca avrebbe potuto eguagliare. I soldi vanno e vengono, la salute no, se fugge, poi è difficilissimo farla tornare. È proprio vero che, alle volte, quello che serve sono 30 secondi di barbaro coraggio per affrontare la Verità, che, sebbene possa essere dolorosa, è sempre meglio di una menzogna, che porta l’uomo a scindersi e a non ritrovarsi più, in casi estremi. Aveva smesso, da anni, di raccontarsi bugie, trovando il sentiero per la pace, che aveva percorso con la sua Compagna, che tutto avrebbe sopportato tranne l’ingiustizia delle falsità. Erano in viaggio verso l’integrità, il divenire se stessi, l'essere unici ed irripetibili. Li attendevano nuove prove, che non mancano mai, nel corso della Vita, ma sapevano cosa fosse buono e cosa no. 52 e 0.9 erano un traguardo, per lui, mentre tante persone, nel mondo, provavano a dire la loro per un mondo migliore. L’Umanità era in cammino, verso una meta ignota. Molti lavoravano per il Bene. Era logico mantenersi lucidi, fattivi, attenti e vigili. 52 e 0.9 erano il suo passaporto per una Nuova Era di Luce… Componeva musica da quando era tornato dal SüdTirol, ma tutte le prove che aveva sostenuto, a livello acustico, non lo soddisfacevano. Fatto il prelievo del sangue in ospedale, quella mattina a casa sua, si era messo a suonare la linea di basso di una ballata di Chopin, focalizzando un suono solo: il Do centrale del pianoforte. Da lì era partito per una sua esplorazione musicale. Ne erano scaturite poche battute per pianoforte, che aveva scritto a mano sul suo quaderno pentagrammato. Annotò i suoni in partitura con la sua matita preferita, dono della sua Donna. Si muoveva rapidamente fra lo studiolo e la cucina, dove lo attendevano sorsi di caffè che erano un appuntamento fisso nella sua fase di composizione. Scelse il tempo, con il suo metronomo. Lo scrisse nella pagina di musica che stava componendo. Si inventò un titolo provvisorio: “Test Pianoforte” e si accese una sigaretta. Tornò a casa della sua Compagna, e, dopo essersi lavato, si mise subito all’opera. Quello che aveva scritto gli piaceva molto e sentirlo al computer gli procurava benessere. Realizzò che, probabilmente, era innanzi al pezzo di musica che stava ricercando da 15 giorni, per sonorità, gusto e tavolozza armonica. Gli venne in mente un titolo: “Hope”, poi “High hopes”, come il brano dei Pink Floyd, e già questa definizione gli calzava a pennello. Questo accadeva il primo Settembre 2022. Il due ebbe la risposta delle analisi del sangue. Dunque, la musica divenne “Concentration 0.9 - High hopes”, in base ad un valore del sangue fondamentale per la sua salute. Il pezzo risente di molteplici influenze. C’è Vangelis, Bach, Debussy ed Edgar Varese, tutto in pochi minuti di musica. Lui era soddisfatto: quella forma e quel contenuto li stava esperendo da giorni, senza però essere mai contento del risultato finale. Voleva tradurre in suoni la Bellezza del SüdTirol e l’armonia che riempiva le sue giornate in compagnia di colei che, per lui, era la donna più affascinante del mondo. Fino al giorno prima, nonostante provasse e riprovasse, non ci era riuscito, poi, come per magia, giunsero le note che sentiva vere e belle, in un attimo di folgorazione. Il brano musicale era una vittoria. L’uomo che si muove bene conquista la propria salute. La propria anima. La dignità di essere una Persona, una creatura di Luce. Trascorsero cinque giorni di intensa attività compositiva e lui giunse al risultato finale, un pezzo ben bilanciato, ricco e buono, con il quale dipingere il SüdTirol e l’amore, la montagna di Fluelapass e i ghiacciai. Era davvero soddisfatto. Era innamorato. Vivo. Col tempo aveva imparato a non giudicare, tendendo piuttosto a comprendere in profondità gli stati d’animo che possono condurre una persona a muoversi in un determinato modo. Tuttavia, lui vedeva una Umanità non ancora pronta per la Nuova Era di Luce, perché la gente non sa e non vuole sapere cosa accade nel mondo, quindi è in balia dei tiranni, che, abilmente, celano loro tutti i misfatti che compiono, allontanando le persone dalla comprensione profonda delle dinamiche dominanti, che non sono lontane, ma interferiscono nella loro vita quotidiana in modo pesante. “Concentration 0.9 - High hopes” è un brano musicale sulla speranza. La speranza di stare bene. La speranza di un mondo migliore. La speranza di farsi trovare pronti quando sarà necessario lottare davvero per la propria esistenza e quella delle persone amate… La vita sa presentare agli uomini prove che sembrano insuperabili, non dovrebbero esserci uomini di potere che complicano l’esistenza dei popoli, ma questo sta accadendo. Per questo il suo brano che inneggia alla speranza vuole raggiungere le persone stanche di dover soccombere sotto la scure di un sistema di potere sadico. Le elezioni politiche, in Italia, si stavano avvicinando e lui avrebbe votato “Italia Sovrana e Popolare”, per un mondo più giusto, più equo, più sano. Nella Nuova Era di Luce ci sarà bisogno di Arte nuova, nuovi canti, nuovi poemi, nuova creatività. Egli era un artista militante, che combatteva per una società che dimenticasse l’egoismo e potesse vivere tutta come una grande famiglia, nell’amore. Per questo, c’era bisogno delle forze antisistema capaci di indicare una strada nuova, mai esplorata, verso la Nuova Era di Luce. Il cammino era lungo. La gente, presa com’era dalle necessità contingenti, non poteva di certo comprendere la posta in palio, che era la totale sottomissione dei popoli ad un disegno criminale. Un giorno, questo mondo psicopatico sarà soltanto un ricordo, i nonni racconteranno ai nipoti come fu possibile che l’Umanità si fosse liberata e la speranza non sarà più solo una parola nel dizionario.
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AutoreIn questa era di menzogne, proiettate su scala mondiale, sono necessarie parole autentiche. Questo è il mo messaggio al mondo per una rivoluzione pacifica che ci conduca ad una Nuova Era di Luce. Archivi
Luglio 2023
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