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โI do not like myself. Thatโ it
Questo lavoro nasce dallโascolto di scampoli di intervista a uno dei piรน grandi pianisti di tutte le epoche: Sviatoslav Richter, che, dopo aver risposto a diverse domande, con un filo di voce roca, ormai anziano, sussurra, guardando oltre la telecamera: โI do not like myself. Thatโs itโ, per rimanere affranto ad osservare un punto non meglio precisato nello spazio. Cโera quasi una forma di disperazione nei suoi occhi, come se il grande artista si condannasse per aver fallito. โNon mi piaccio. Questo รจ tuttoโ ha sentenziato il grande maestro, allora mi sono chiesto: โCome mai un genio assoluto del pianoforte non si piace?โ. Ho riflettuto un poโ e mi sono convinto del fatto che Richter non si piacesse in quanto ricercatore ineguagliabile della perfezione, che, per i suoi parametri di valutazione, gli si spostava ad ogni esecuzione un poโ piรน in lร , divenendo irraggiungibile, mentre egli disegnava architetture di suono sempre piรน mirabili. Ho pensato che โI do not like myself. Thatโs itโ fosse un buon titolo e cosรฌ mi sono messo allโopera. Richter ha lasciato una meravigliosa ereditร e fa parte di quella ristretta schiera di persone che hanno spostato il limite dellโUmanitร un poโ piรน in lร , ma il fatto che, ormai anziano, abbia detto di non piacersi mi ha davvero colpito. ร stato davvero un grande maestro, un dominatore assoluto della materia suono. ร nato cosรฌ il primo brano della raccolta: โI do not like myself. Thatโs itโ, che ha un carattere intimo, intenso. Poi, una mattina, qui nella piccola casa con uno studiolo in miniatura, รจ nata โAlmost blueโ, poi โBody of my woman โ Little danceโ e, per ultima, โDifferent worldsโ. Questo รจ un lavoro intriso di riflessioni sul senso dellโarte, della vita e dei rapporti umani, dacchรฉ, dopo tutti questi anni di evoluzione umana, crescita, consapevolezza crescente, io mi sento ancora un diverso, nel senso che so che mi troverรฒ dโaccordo con una sempre piรน esigua schiera di persone e ciรฒ non mi rattrista, ma mi interroga, lasciandomi sentire di non essere allineato con alcun gruppo maggioritario di individui, affrontando lโesistenza insieme a quel minuto gruppo di cuori cui voglio bene, per i quali mi batto e che difendo. Sono disposto a procedere in questa direzione di pace e Bellezza anche da solo, ove fosse necessario, insieme alla mia famiglia. A me piacerebbe andare dโaccordo con le persone, ma, inevitabilmente, prima o poi, queste fanno qualcosa da cui io debba prendere le distanze per tutelare il mio mondo. ร sempre capitato cosรฌ, sembra una legge dellโUniverso. Mi vorrei sentire parte di un insieme, ma non ci riesco, sono una unitร . Non accetto definizioni, se non quelle che mi sono dato io. Non rientro in nessuna categoria. Cerco di essere meno influenzabile possibile. A molte persone io non piaccio. A me molte persone non piacciono. Alcuni sono tornati nella mia vita, li ho riaccolti con entusiasmo, nel giro di poco tempo hanno smarrito il senso della novitร e hanno ricominciato a veicolare gli stessi messaggi che ci avevano allontanato in precedenza. Un pessimo investimento. Io, delle persone, posso dire soltanto che ci siamo allontanati e oso immaginare che non sia io quello che abbia trasmesso un messaggio di separazione. ร sbagliata lโepoca? Forse. Sono sbagliati i momenti? Forse anche quelli. Non credo nella poesia dellโamicizia che rimane negli anni. Se non la nutri, come lโamore, essa muore. Se non hai novitร edificanti, essa muore. Se non cโรจ investimento affettivo e reciprocitร , essa, nel tempo, comincerร a tendere allo 0, e morirร . Vivo una storia dโamore con la donna che mi ha risignificato, a cui dono tutti i miei segni. Ho un figlio che cresce sano e una madre che merita di vivere serena la sua vecchiaia. Fuori da questo nucleo, non mi sento di pensare a qualcuno come amico e non credo nemmeno che qualcuno che si affacci nella mia vita possa meritare un posto nella mia psiche, perchรฉ, inevitabilmente, ci si ferisce, si lede lโalteritร e la diversitร , allora meglio essere dei solitari, che non รจ poi cosรฌ male. Questo lavoro รจ una summa di riflessioni in musica. Ho molto pensato. Mi sono concesso il mio tempo, per ascoltarmi. Ho scavato in me, per cercare di capire se fossi io quello sbagliato, quello per cui dire: โNon mi piaccio. Questo รจ tuttoโ. Probabilmente รจ cosรฌ che va la vita e la colpa non รจ di nessuno, ma a me non piace questo modo di rapportarsi con lโaltro. Posso dire che lo stato in cui versa la societร non mi piace? Ho trovato, lungo il mio sentiero, persone meravigliose, ma sono troppi quelli per i quali i rapporti sono diseguali, in cui vi sia un attore che prende molto e dona poco, ognuno affetto da una particolare patologia, di cui forse egli stesso non รจ cosciente. Io, invece, sono diventato cosciente di ciรฒ che non funzionava nei miei comportamenti e percorsi mentali e oggi mi merito di essere rispettato ed amato, e se non posso raggiungere questo stato di grazia, allora resterรฒ solo, in riva al mare ad osservare questo mondo occidentale crollare per far spazio ad una sublime Nuova Era di Luce. La libertร di esprimersi, con ironia, leggerezza, tatto. Il desiderio di far star bene lโaltro. La delicatezza, con la quale, ascoltando le testimonianze dellโamico, ti immergi nel suo mondo con lโintento di portargli armonia, per quanto ti รจ possibile. Se non avessi avuto la mia Compagna, non so proprio come avrei fatto negli ultimi tre anni di pandemia. Tutta questa scissione, tutto questo odio, tutta questa volontร sadica di uccidere le legittime aspirazioni delle persone, per instaurare un regime di terrore. โPiovono psicofarmaciโ diceva Antonio Albanese nei panni del Ministero del Terrore e qui, gli psicofarmaci, sono piovuti, ma, secondo me, li hanno presi gli innocenti. Gli altri sono ancora tutti a piede libero, con la possibilitร di rovinare la costruzione di una societร equa e sana. Quanta indifferenzaโฆ Quanta stoltezzaโฆ Quanto odio immotivatoโฆ Io, durante la pandemia, non ho odiato nessuno, ma sono stato trattato da diverso. In fondo, non sarebbe cosรฌ difficile volersi bene, accettare lโaltrui diversitร e costruire insieme. Io sono convinto che lโUmanitร intraprenderร un sentiero verso la Bellezza, lo scrivo da anni e i solitari come me si ritroveranno insieme a tanti simili che non hanno mai mollato. Sarร un grande giorno. Un giorno di Luce. โBody of my woman โ Little danceโ รจ un brano sullโamore, che da pensiero e sentimento diventa contatto fisico e vuole essere una danza lenta ed armoniosa, fatta di slanci, polpastrelli ed occhi che vedono finalmente nellโintegritร dellโanima della persona desiderata. Non ci sono piรน paure. Lโincontro รจ totalizzante. La voglia di riuscire ad essere felici insieme diventa finalmente una possibilitร concreta. Nulla รจ precluso a chi si ama davvero. Le persone che si scelgono per la vita sperimentano una dimensione di Bellezza qui sulla Terra, ora. โAlmost blueโ รจ un pezzo sul colore blu. ร intimo, essenziale, appassionato. Ci sono armonie di archi cui ho destinato un messaggio di speranza. Questa raccolta segna un nuovo obiettivo, per me, quello di esprimermi compiutamente in una terra ancora quasi disabitata, la landa della Psiche risvegliata. โI do not like myself. Thatโs itโ รจ un omaggio a Richter, al suo dubbio amletico nella fase conclusiva della sua esistenza, a quel suo sapersi guardare in profonditร per mettere a nudo la propria persona senza veli. Cโรจ una voce di violoncello che si muove misteriosa. โDifferent worldsโ รจ invece una rappresentazione della realtร dei mondi umani diversi. Io ho verificato che ci sono persone davvero molto distanti da me, con le quali sarebbe quasi impossibile prendere un caffรจ insieme. Questi pensieri mi hanno animato durante la stesura di questi pezzi. Sono i pensieri di un rivoluzionario solitario, che non si รจ mai sentito libero di identificarsi con gli insiemi di persone che si andavano formando. ร lโinno al cosmo che sono in grado di sostenere oggi, nel 2023. ร la mia chance e voglio giocarmela bene. ร la possibilitร che ci si ritrovi in pace. Armonia delle parti. Equitร .
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